Scegliere un Corso di Fotografia
Scegliere un Corso di Fotografia…
Oltre 20 anni che insegno fotografia…e oltre 25 che faccio il Fotografo professionista…in effetti qualche dritta a chi cerca consigli sulla scelta di un corso da seguire credo di poterla dare.
Non si tratta di un vero decalogo ma semplicemente di qualche spunto di riflessione in ordine sparso
Prima di tutto diffidate da chi nin sa scrivere in italiano!
Un conto è un errore di battitura come “nin” al posto di “non” (avete verificato che la i e la o siano vicine nella tastiera così che sia quindi effettivamente possibile toccare un tasto invece che l’altro?), altra faccenda è la totale ignoranza in materia di congiuntivi, ortografia, consecutio temporum, concordanze e sintassi.
Se non sanno nemmeno esprimersi con le parole…volete sappiano farlo con mezzi più complessi?
1) Ponete attenzione a come e quanto uso si fa della parola “professione” e derivati (professionale, professionista, pro, ecc): soprattutto se nello staff della struttura che vuole vendervi il corso… non c’è nemmeno un professionista uno! E magari non lo è nemmeno il (sedicente) insegnante!
Un esempio: copio-incollo dal sito di una delle ennesime associazioni (spuntano come funghi ormai) in cui mi sono imbattuto:
” Prendendo a piene mani dai grandi maestri del passato e del presente e mettendole a confronto con gli scatti prodotti dai corsisti per dare a loro una formazione professionale sull’arte fotografica”
“MettendoLE”… cosa? mettendo cosa? quel “le” a chi/cosa si riferisce?!?
E poi: ”a loro” !!!! Non serve essere dei latinisti per sapere cosa è un doppio dativo! Nemmeno il carrozziere cingalese sotto casa mia si esprime così! Ai vostri figli alla scuola elementare una cosa del genere verrebbe segnata dalla maestra con la matita rossa! Solo “loro” , senza “a”.
“Formazione professionale” ? Erogata da chi di mestiere fa l’impiegato? E’scritto nel sito stesso che il tizio fa l’impiegato… non l’ho inventato io.
È solo un esempio… se ne possono trovare decine e decine….
Lasciamo questo caso specifico e andiamo oltre.
2) La struttura. E il Fisco.
Spesso la struttura che propone corsi è una associazione culturale, più o meno grande, e tra tante che operano in assoluta regolarità capita non di rado che chi la gestisce non sappia nulla delle vigenti Leggi in materia di associazioni. Se non sa dovrebbe informarsi giacché la Legge non ammette ignoranza: nel senso che la non conoscenza di una Legge non costituisce attenuante e si rischia di ritrovarsi in grossi guai.
Ma capita anche che chi la gestisce finga di nin sapere (visto? Di nuovo nin al posto di non: può capitare), sul modello di tanti pub per intenderci.
Ebbene per Legge l’organigramma di una associazione deve essere pubblico per quanto concerne le cariche sociali legalmente rilevanti: presidente, vicepresidente e segretario tesoriere. Notato che spesso nei siti di tali associazioni la difficoltà di trovare queste informazioni è direttamente proporzionale alla facilità di trovare parole come “culturale” “no profit” e simili?
Già il trovare tali indicazioni ben chiare è indizio della serietà della struttura in esame.
La Legge inoltre vieta (salvo certe situazioni che non riguardano però il 99, 99% delle associazioni fotografiche) che vengano affidati incarichi a carattere oneroso (i corsi l’associazione li propone a pagamento, giusto?) ai membri del consiglio direttivo: si chiama “conflitto di interessi” e non c’è italiano che non sappia anche solo approssimativamente cosa sia!
Eppure spesso a tenere i corsi sono proprio loro, i membri del consiglio direttivo!
Capita perfino di imbattersi in associazioni culturali il cui nome è… il nome del docente/presidente stesso! Giuro!!!
Potrebbe essere anche tutto a posto se a fatturare ai corsisti fossero poi i docenti! Ma per farlo dovrebbero avere una partita iva e per avere questa dovrebbero essere, appunto, dei professionisti.
In effetti di solito il corsista riceve la ricevuta dalla associazione… se la riceve. A proposito verificate che sia fiscalmente valida.
E così abbiamo un secondo aspetto: si attua una attività commerciale ma la si traveste da associazione culturale con l’effetto immediato di non essere assoggettati ad iva e quindi si ha un maggiore utile pari appunto all’iva che è quasi un quarto del totale! Mica poco!
Spiego meglio: se trovo il modo di eludere l’iva, posso permettermi di vendere il corso ad un prezzo 1/4 inferiore rispetto alla concorrenza a parità di effettivo incasso! E questa, oltre che elusione iva, si chiama “concorrenza sleale” ed è perseguibile a norma di Legge.
Inoltre mi ritrovo a non pagare nemmeno le tasse sul reddito su questo introito! Avendo quindi un ulteriore guadagno di circa 1/3!
Insomma posso permettermi di guadagnare la stessa cifra di un professionista o di una struttura/associazione in regola ma vendendo a molto meno: volendo ricavare 100 euri spendibili io posso vendere a 100 euri, il professionista (ovvero la associazione/struttura fiscalmente in regola) deve vendere ad almeno 170 euri! non è difficile immaginare chi avrà più iscritti…
Dovete quindi decidere se rendervi complici di questa truffa o meno.
3) Verificate sempre chi sono i docenti: chiedete i nomi, verificate i siti e il curriculum di ciascuno che oggi giorno con il web è facilissimo scoprire chi è tizio e cosa fa caio nella vita!
E se non trovate informazioni allora avete già la risposta: un fotografo per poter lavorare deve farsi vedere!
Se si nasconde vuol dire che non è un fotografo: più facile sia un impiegato pubblico che non ha interesse a pubblicizzare il suo doppio lavoro (per Legge ai dipendenti pubblici non è consentito svolgere un secondo lavoro).
Spesso il curriculum di questi pseudo docenti riporta una sfilza di mostre personali, progetti personali e nessuno, o quasi, pubblicato: in altre parole nessuna esperienza professionale! Nulla da eccepire se non nel momento in cui, come detto sopra, il docente e/o la struttura parla di “formazione professionale”! giusto?
Ovviamente anche un fotoamatore non professionista può rivelarsi un ottimo docente! Perchè no? Anzi nei club se ne trovano spesso di validi sia per preparazione che per capacità di trasmettere entusiasmo!
L’importante, come detto, è che sia tutto fiscalmente regolare e che si abbia, come difatti molti hanno, l’onestà di dirlo che si tratta di fotoamatori e di non parlare di “formazione professionale” e dintorni!
4) Le mostre: ecco un punto che solitamente fa molta presa sul pubblico:
quelle dei potenziali docenti, analizzatele bene: che importa se ha esposto qua là e lì… se ha pagato per farlo? Potete farlo anche voi no? Pensate sempre al saggio di danza di vostra nipote: paga per danzare su un palcoscenico ma vi sentireste di dire che questo la qualifica come ballerina professionista? Diverso sarebbe se la tale compagnia o il tale teatro la ingaggiassero per uno spettacolo!
Stesso discorso per le mostre: tappezzare il mondo di nostre fotografie pagando noi per farlo non significa nulla… diverso è se un museo ce le chiede o se un Cliente ci ingaggia per realizzare un servizio fotografico! Non credete?
Chiedete semmai se e quali e quante mostre il tale docente ha organizzato per i suoi allievi… questo sì può essere importante!
5) Chiedete poi di poter vedere le foto degli allievi precedenti: questo vi permetterà di capire che tipo di immagini la scuola insegni a fare, vi permetterà di capire quanta e quale attenzione sia posta nel giudicare gli elaborati degli allievi e vi permetterà anche di capire se l’impostazione della scuola sia quella che desiderate per voi stessi (questo ovviamente nel caso voi siate già in grado di decidere con esattezza la direzione che vorrete seguire).
Attenzione però che tali foto potrebbero effettivamente non essere disponibili per legittimi motivi di diritto d’Autore in quanto i corsisti potrebbero non aver lasciato alla scuola la facoltà di utilizzo delle stesse.
Guardate anche le fotografie prodotte dai docenti stessi, sia per capire quale sia il loro livello (ammesso siate voi in grado di giudicarlo) sia per capire quale sia la loro specializzazione e quale sia il loro stile perchè vuoi non vuoi sarà inevitabile che travasino qualcosa del proprio negli allievi: proprio come accade per qualunque tipo di insegnamento.
Ricordate però che non sempre saper fare e saper insegnare vanno di pari passo: potreste trovare un ottimo fotografo professionista con scarse doti di insegnamento e potreste trovare un ottimo docente con scarsa attitudine all’attuazione della professione… tuttavia le due cose non possono nemmeno essere troppo lontane fra loro, vi pare?
6) C’è da dire qualcosa anche riguardo le referenze: c’è chi vanta MIGLIAIA di allievi. Ebbene:
un conto sono gli ALLIEVI: persone cioè con cui interagisci direttamente, cui insegni, che ascolti ecc ecc…
un conto sono i PARTECIPANTI ai seminari: persone cioè di fronte alle quali tu parli e che prendono appunti… al massimo forse ci scappa qualche domanda-e-risposta a fine seminario…
altro conto ancora sono poi gli ACQUIRENTI di corsi online: persone cioè con cui non hai nessuno scambio… sono solo lettori! Se poi si tratta addirittura di corsi o ebook gratuiti peggio mi sento: davvero possiamo definirli allievi??! Siamo seri!
7) Diffidate dei corsi miracolosi: ti insegniamo tutto in 1 ora! Roma non si è fatta in un giorno come è noto… e perfino il Padre eterno ha impiegato dei giorni per mettere insieme questa palla di polvere che è il mondo!
Quanto tempo avete impiegato ad imparare il vostro mestiere? E allora perchè dovrebbe essere diverso per l’apprendimento della fotografia?
Diffidate anche dell’abuso della gratuità: voi lavorate gratis? E allora perchè dovrebbe farlo chi vi insegna la fotografia? Se non tramite una retta di iscrizione, in qualche modo un ritorno economico per chi eroga il corso deve esserci, è giusto e doveroso ci sia.
Se non c’è… qualcosa non torna…
Queste sono ovviamente solo poche indicazioni spicciole… incomplete e per forza di cose approssimative ma al tempo stesso tracciano una buona linea di partenza per farsi un’idea di base su come orientarsi alla ricerca di un corso di fotografia o altro evento formativo.
Grazie per l’attenzione e in bocca al lupo per il futuro a chiunque si accosti a questo meraviglioso mondo della fotografia!
Gianclaudio Romano
Ah! se volete verificare il mio di cv, l’elenco dei miei di clienti, l’elenco delle mostre curate per i miei di allievi, ecc. potete dare uno sguardo al breve estratto che trovate nella pagina su di me.