Delle Foto e delle Firme
E’ una cosa importante questa questione della firma sulle foto postate sui social… altrimenti non avrei scritto articoli più volte su questo tema nel corso degli anni.
A mio figlio do un nome… perfino il cane ha un nome.
Qualcuno quando si parla di firma la tira in ballo ma l’Arte non c’entra nulla e il marketing può entrarci ma è scelta di chi scelga di diffondere le proprie foto per promuovere e/o promuoversi.
Il legame autore-opera è invece un fatto oggettivo, intrinseco che riguarda ogni e qualsiasi opera: alle elementari si insegna a mettere il proprio nome anche sugli scarabocchi! La firma non c’entra nulla col valore (oggettivo o soggettivo) che la realizzazione può avere… è un legame imprescindibile e inscindibile. Basterebbe a testimonianza, ad esempio, il fatto che fin dalla antichità si è sentita la spinta a scrivere il proprio nome (e il nome soltanto!) su muri e altro solo per attestare la propria presenza in un luogo, per legare sé stessi a quel luogo (o forse maggiormente quel luogo a sé stessi… ma qui si prende un’altra strada) eppure quel luogo non ci appartiene propriamente e men che mai è opera nostra.
Pensare, come molti dicono, che scrivere il proprio nome sia un modo per dare valore alla foto stessa è una visione miope e anche, diciamocelo, sciocca.
Il nome dell’autore lo scriviamo solo e meramente perché prendiamo atto di un dato di fatto:
quella roba l’ha fatta tizio… è vero che l’ha fatta tizio… senza tizio non sarebbe esistita, mai! Bella? Orribile? E’ irrilevante… quella roba l’ha fatta tizio! E questo non si potrà cambiare, mai. Nemmeno il padre eterno potrebbe sovvertire e neanche negare questa realtà.
Perché voler dare alla firma un significato diverso? Perché pensare che sia una sorta di “bollino di qualità” da attribuire al superamento di una certa soglia di… di che? E il livello di questo “che” poi… chi lo dovrebbe decidere?
Spesso sento dire che la firma è un completamento di un percorso…?? Che assurdità! Semmai è il contrario! Prima vengo io poi viene ciò che faccio!
L’AUTORE è sempre PRIUS rispetto alla propria opera e resta tale anche se l’opera è, a detta sua o di chiunque altro, una zozzeria immonda.
Qualcuno poi paragona il porre la propria firma all’urlare il proprio nome col megafono! Che megafono? Mica andiamo a bussare a casa della gente sbattendogli in faccia le nostre foto… noi mettiamo le nostre foto da una parte e sono le persone che vengono a guardarle! Quando incontriamo una persona la prima cosa che facciamo è dire il nostro nome… perché allora se propongo una cosa che ho fatto non dovrei dire che l’ho fatta io? Solo con le puzzette si nega la paternità!
Se ci si vergogna di una propria realizzazione al punto da non volerne dichiarare la paternità allora meglio non pubblicarla proprio!
Pensare di dover poi addirittura aspettare un riconoscimento dagli altri per poter affermare di essere autori di qualcosa… beh… credo sia materia per lo psicanalista!
IO SONO, sempre e comunque… finché non cesserò di essere e questo a prescindere da cosa altri possano pensare di me… perché è oggettivo che io sono, CONSEGUENTEMENTE tutto CIO’ CHE FACCIO E’! Ed è fatto da me.
E’ assiomatico poi che ognuno sia libero di fare come vuole! Non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di dirlo! Invece è paradossale che ci sia chi invita a non mettere la firma, quasi a negare ad altri la libertà che si è invece già esercitata per sé stessi… a ben guardare… è un comportamento in certo qual modo violento!
Personalmente quando l’appunto è rivolto a me, dopo oltre 25 anni che faccio il fotografo per professione ed insegno fotografia da 20, semplicemente… lo ignoro.